SITUAZIONE
La crisi in medio oriente sta portando il governo russo a rivalutare seriamente l'impiego di armamenti nucleari. Dalle ultime informazioni giunte dalla nostra intelligence le dichiarazioni del governo sembrerebbero essere fondate, non a caso di recente sull'isola innevata del Chernarus è stata trasportata una testata nucleare ad alto potenziale, a quale scopo non è stato ancora scoperto. Il governo russo fa presente che in ogni caso l'uso di tali armamenti sarebbe limitato al solo scopo difensivo, ma la Nato non esclude nemmeno la pista terroristica, dove alcune frange si mostrerebbero altamente interessate all'acquisto del dispositivo, a quel punto nessuno osa immaginare quali potrebbero essere le conseguenze. La Nato ha quindi dato il via libera per un operazione di sabotaggio, battezzata con il nome di "Operation Cold Chastise" MISSIONE Dalle informazioni che abbiamo è che sull'isola innevata del Chernarus venga custodita una testata nucleare, il luogo di custodia è ancora sconosciuto, ma si pensa che in un osservatorio militare di recente costruzione situato nei pressi della "diga di Pobeda", si possano trovare informazioni utili al riconoscimento del punto di interesse. La base però è altamente sorvegliata ed in stretta comunicazione con le vicine basi militari di appoggio, che qualora allertate impiegherebbero pochi minuti ad inviare truppe in supporto. Il nostro primo obiettivo sarà quello di isolare l'osservatorio facendo saltare un'antenna radio nelle vicinanze del sito. Una tempesta di neve sta creando diversi problemi alle comunicazioni, pertanto, una prolungata assenza di comunicazioni non desterebbe forti sospetti consentendoci di assaltare in tutta tranquillità il sito e recuperare le informazioni che ci interessano. Ma attenzione, se la nostra presenza venisse notata prima della distruzione dell'antenna, allora la missione si complicherà, e non poco. La Nato per correre ai ripari e negare qualsiasi coinvolgimento sull’operazione, ha predisposto un camuffamento delle nostre unità con attrezzature e armamenti filorusse che porterebbero il governo russo, in caso di fallimento della missione a credere che si sia trattato di un azione da parte dei ribelli, evitando quella che potrebbe assomigliare ad una vera e propria dichiarazione di guerra dal parte dell’occidente. Qualora l’assalto dovesse riuscire come previsto e le informazione raccolte ci svelino il punto esatto dove si trova la testata, allora scatterà la seconda fase del piano che prevederà l’infiltrazione nel secondo sito per il sabotaggio del dispositivo. Per questa fase due nostri uomini si travestiranno da scienziati addetti alla manutenzione del dispositivo, i quali cercando di passare inosservati, disinstalleranno dal dispositivo stesso il software per l’armamento della testata, danneggiando permanentemente la periferica hardware e rendendo inutilizzabile l’arma.
I due uomini sotto copertura dovranno stare molto attenti, la sorveglianza sarà sicuramente molto stretta e se sosteranno a meno di 3 mt di fronte ad un’unità nemica, questi verranno scoperti e allora sarà quasi impossibile riuscire a terminare la missione. I due uomini sotto copertura non potranno:
- Sostare di fronte al nemico a meno di 3 mt.
- Equipaggiare qualsiasi arma.
- Equipaggiare qualsiasi abbigliamento non conforme o protezione (vest, elmetti, zaini, visori etc..).
- Guidare qualsiasi veicolo militare (eccezione per quelli civili).
- Potranno avere in “fondina” solo un pistola ed usarla solo in caso di difesa.
Se una delle condizioni sopra riportate venisse violata allora la copertura sarà compromessa, in tal caso sarà cura del comandante delle operazioni decidere se continuare o annullare la missione, portando in salvo le restanti squadre in una zona sicura per chiedere l’estrazione tramite elicottero.
Questo è tutto signori ulteriori dettagli vi verranno forniti tramite foto satellitari sull’area delle operazioni.
Foto dell'intera base operativa di "Pobeda Dam". Alle rocce che circondano il perimetro sono stati inseriti alcuni sensori di prossimità, i quali farebbero scattare subito l'allarme in caso di intrusione. Gli unici ingressi sarebbero i due cancelli principali a Nord ed Ovest, chiaramente sorvegliati, in alternativa si può optare per un infiltrazione di alcuni uomini dalle bocche idriche tramite il montaggio di una scala telescopica. Il lato interno della diga è in manutenzione da alcune settimane e delle impalcature offrirebbero un valido appoggio una volta scavalcate le mura esterne.
Qui una foto dei punti di accesso esterni alla diga.
Disattivare l'antenna ci consentirà di isolare il sito da eventuali comunicazioni con le altre basi sull'isola, ovviamente un' esplosione allerterebbe in ogni caso le forze nemiche presenti all'interno della struttura al riparo dalla tempesta di neve, spingendoli all'esterno in cerca della minaccia. Si stima che in difesa della base ci siano un paio di dozzine di uomini e qualche postazione fissa che potrebbe essere montata in ogni momento, oltre a qualche sentinelle sulla diga stessa e i blocchi armati sugli ingressi principali. All'interno della stessa base si potranno recuperare gli abiti e l'equipaggiamento necessario al camuffamento da scienziati. L'inserzione delle squadre avverrà tramite elitrasporto a bassa quota a circa 2 km ovest della base di Pobeda.
- No respawn
- Revive limitato
- Modalità spettatore attiva
Buon Fortuna!
Mod richieste:
@ACE, @CBA, @TFAR, @RHS, @AiATP, @Chernarus WInter, @Thirsk, @sAs=Addons, @sAs= Uniforms, @SP_Pack
